L'arte di essere fragili. Come Leopardi puo salvarti la vita (Italian Edition) by Alessandro D'Avenia

L'arte di essere fragili. Come Leopardi puo salvarti la vita (Italian Edition) by Alessandro D'Avenia

autore:Alessandro D'Avenia [D'Avenia, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788804665793
Amazon: 8804665793
editore: French and European Publications Inc
pubblicato: 2016-12-06T00:00:00+00:00


MATURITÀ

o l’arte di morire

Il sentimento e l’entusiasmo, ch’era il compagno e l’alimento della mia vita, è dileguato per me in un modo che mi raccapriccia. È tempo di morire. È tempo di cedere alla fortuna.

Lettera a Pietro Brighenti, 21 aprile 1820

Caro Giacomo,

la tua fuga fallì. Ti accadde ciò che accade a molti ragazzi che trasgrediscono, cioè vanno (-egredi) oltre (trans): la paura di essere scoperti si muta in una specie di profezia che si realizza. Chi non ricorda una propria trasgressione puntualmente smascherata dai genitori?

Colui che doveva fornirti il passaporto si congratulò con Monaldo – erano amici – per l’imminente partenza del figlio verso il mondo di fuori, svelandogli così i tuoi progetti di fuga, che sfumarono e di cui tuo padre non seppe mai i motivi profondi. La lettera rimase un segreto fra te, tuo fratello e tua sorella Paolina, i soli grandi amici di questa fase della tua vita. Ma mentre a te restò un cuore pieno di morte, a me rimane la tua lettera: l’incontro fra te e il tuo destino.

Quando si è scoperto per cosa morire bisogna poi veramente morire, e la giovinezza è il momento giusto per farlo, perché si hanno le forze per rinascere. Con “morte” tu intendi lo scontro con gli inevitabili ostacoli, i fallimenti, le conseguenti tristezze e ferite che la vita oppone al nostro rapimento, al nostro eccesso di speranza. Andare incontro alla fortuna è accettare tutta l’incertezza di chi si fa carico del proprio destino e lo rende un compito.

Se l’adolescenza è l’età fatta per scoprire per cosa valga la pena vivere, la maturità è il momento in cui ci si scontra con ciò che, nella vita di tutti i giorni, ci fa sperimentare la morte mentre cerchiamo di realizzare ciò per cui vale la pena vivere: un progetto, una relazione, un lavoro… Tu, Giacomo, mi hai insegnato che il segreto della maturità non è contrastare la morte, volendola eliminare dall’orizzonte della vita, ma farcela con la morte provvisoria e apparente di sogni, progetti, destini.

Perché questo accada, però, bisogna inoltrarsi nella terra di nessuno in cui l’eccesso di speranza, che ci ha condotto fin lì, si mescola con l’eccesso di esperienza di un cammino faticoso. Da che ci si sentiva insostituibili e unici, ci si sorprende sostituibili e forse non necessari alla grande orchestra della Storia. La fragilità, prima vissuta come fame di infinito che riscatta il limite, adesso diventa tentazione di accettare di essere soltanto limite. Erotismo ed eroismo sono minacciati da tante piccole morti, e maturità è attraversare questo deserto di speranze disattese, rimanendo fiduciosi che esista una terra promessa e scoprendo che questa terra, più che fuori di noi, va trovata e coltivata dentro di noi.

Ma il deserto che ce ne separa è una condizione provvisoria? Che cosa serve, Giacomo, per abitare questa sconfitta senza rifugiarsi in un mondo infantile e al riparo dalla vita? Si può proseguire senza rinunciare all’altezza, all’infinito? Come fare a sperare ancora e ancora quando restano solo le macerie di tutto ciò



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